martedì 24 aprile 2012

Dalla parte degli animali

Elemento soggettivo nel reato di maltrattamento di animali. 

Cassazione penale, sez. III, 28 febbraio 2012, n. 7671

La fattispecie delittuosa di maltrattamento di animali (art. 544 ter c.p.) configura un reato a dolo specifico nel caso in cui la condotta lesiva dell’integrità e della vita dell’animale – che può consistere sia in un comportamento commissivo come omissivo – è tenuta “per crudeltà”, mentre configura un reato a dolo generico quando la condotta è tenuta “senza necessità”
 

È punibile, quale maltrattamento di animali, la condotta di chi lascia il cane chiuso in auto sotto il sole.

Cassazione Penale, sez. III, 7 gennaio 2008, n. 175


La Suprema Corte ha confermato la condanna di un soggetto che, in una torrida giornata estiva, ha lasciato il suo cane chiuso in macchina sotto il sole cocente, per più di un’ora, mentre egli era impegnato a fare shopping in un centro commerciale. 
Il reato di maltrattamento di animali, sia nella formulazione dell’art. 727 C.P. anteriore alla Legge n. 189/2004, sia in quella ad essa successiva, si configura ogniqualvolta la detenzione di animali avvenga in condizioni incompatibili con la loro natura. 

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“La Grandezza di una Nazione ed il suo progresso morale possono essere giudicati dal modo in cui tratta i suoi animali” 
(Mahatma Gandhi)

“La religione di un uomo non è gran cosa se non ne traggono beneficio anche il cane e il gatto”
(Abramo Lincoln) 

“Il compito più alto dell’Uomo è sottrarre gli animali dalla crudeltà”.  
(Emile Zolà) 

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